Un sottile filo viola unisce i nostri figli ancora in fasce con i nostri bisnonni nati all’inizio del secolo decimonono; volendolo seguire in realtà andremmo ancora più a ritroso negli anni, fino al lontano 1536. Questo sottile filo è la presenza in un remoto angolo d’Africa di un personaggio, per l’appunto di viola vestito, che combatte i prepotenti e i malfattori sotto il nome di The Phantom (il fantasma). Si tratta di uno dei primi “eroi del costume”, come li definisce Gino Frezza, ovvero eroi che usano questa seconda pelle come strumento essenziale per l’esaltazione del loro mito, del loro fascino, della loro forza. Addirittura The Phantom non ha un contraltare senza maschera: è personaggio mistico e mitico che compare dal nulla, agisce, sconfigge i nemici lasciando sui loro volti il segno del teschio che ha sull’anello impresso con i colpi dei suoi pugni e scompare; è il Mistero per antonomasia, per il popolo dei pigmei Bandar nella umida jungla africana (o indonesiana visto che il riferimento geografico più usato è il Golfo del Bengala) così come per noi miseri lettori al caldo delle nostre case termoautonome. Neanche dai fumetti che ne descrivono le gesta riusciremo mai a sapere chi si cela sotto la mascherina nera che ha sugli occhi… The Phantom è leggenda immortale perché agli occhi del mondo è esistito dal 1536 ed è tuttora vivo e vegeto. L’essere nei ricordi della gente da tanto tempo, il nome (fantasma), il soprannome “the Ghost who Walks” (lo spettro che cammina), le sue apparentemente sovraumane capacità fisiche di lotta e resistenza al dolore sembrano avvalorare le notizie sulla sua immortalità. In realtà, invece, il primo Phantom, scampato ad un assalto dei pirati Singh (un nome di fantasia chiaramente assonante a Sikh), giuro’ di combattere da lì in poi contro tutti gli atti di pirateria ed in generale contro le ingiustizie; vestito con una tuta aderente presto colorata di viola, armato e pericoloso, sempre mascherato, tramando’ il proprio giuramento e impose il proprio destino al figlio e così via
2005-02-12
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.