Anche chi ama sedersi solo sul divano del salotto buono del fumetto d’autore sa chi è Tex Willer. È l’eroe edito dalla Sergio Bonelli Editore che di mestiere fa il Ranger nel vecchio West e che insieme ai suoi amici Kit Carson, Tiger Jack, ed al figlio Kit, attraversa gli Stati Uniti raddrizzando torti e aiutando persone in difficoltà. Un uomo considerato giusto dai più, rispettato e temuto nella sua veste di Ranger dai malviventi. Un uomo talmente infallibile da incarnare nelle sue avventure contro malfattori di ogni risma più gradi della catena della giustizia umana: indagine-imputazione-giudizio-sentenza, magari con un semplice e ben assestato “BANG!”.
Non deve trarre in inganno il numero Seicento, stampato alle spalle di Tex sulla copertina in edicola dal 7 ottobre, del più longevo albo mensile dell’editore Bonelli. Con questo numero, la serie “Tex 2a Serie Gigante” raggiunge i cinquant’anni di pubblicazione e festeggia come in tutti i numeri “ento” della casa editrice milanese con una storia a colori. Ma questa importante ricorrenza non coincide con l’effettiva età editoriale del personaggio.
Tex è nato nel 1948 ((il numero 1 fu pubblicato il 30 settembre di quell’anno)) nel caratteristico formato “economico” del dopoguerra italiano, la striscia.
Solo dal 1960, gli albi a striscia sono stati rimontati (3 strisce per pagina) nel formato cosiddetto “quaderno”. La ristampa della produzione a strisce ha occupato i primi 95 numeri della serie Tex 2a Serie Gigante e il formato “quaderno” è divenuto nel tempo “IL” formato del fumetto popolare italiano, chiamato poi formato “Bonelli”, appunto.
Sessantadue anni di pubblicazione, quindi, in Italia di cui cinquanta, gli ultimi, con uguale cadenza mensile, dimensione, formato, foliazione, impaginazione; appuntamento fisso per lettori di almeno tre generazioni diverse.
Il formato sempre identico, così come il “cast” della serie, il controllo editoriale, la testata ed il logo immutati, persino gli autori spesso pesantemente fidelizzati se non proprio amorevolmente precettati a vita, hanno contribuito a costruire una omogeneità difficilmente comparabile con altri fumetti italiani e stranieri altrettanto longevi.
La mole impressionante di tavole pubblicate, che un calcolo appena approssimativo valuta oltre le 72.000 tavole, fa delle vicende di Tex una storia imponente, un kolossal italiano ambientato negli Stati Uniti, al contrario di quando i kolossal statunitensi venivano realizzati a Cinecittà. Una produzione sterminata che come tirature di vendita e parco lettori, mette in soggezione anche i fumetti più famosi e letti nel mondo, da Asterix a Batman e Superman.
Gli autori che abbiamo coinvolto nelle interviste che compongono questo speciale sono disegnatori e sceneggiatori che lavorano sulle storie di Tex Willer da pochi anni oppure da decenni. Ci saranno Claudio Villa, ormai da oltre un lustro, autore e copertinista pluricentenario della serie, ma anche autori come Tito Faraci e altri, arrivati di recente alla corte del personaggio. Non mancheranno risposte singolari e qualche bella sorpresa.
Il tutto in bilico fra il gioco e la realtà, nelle menti e nei cuori degli autori così come in quelle dei lettori. Anche quelli non ossessionati in modo maniacale da un disegno o da passaggio di sceneggiatura mal riusciti.
Eh, sì, perché oltre ai fan sfegatati in cerca dell’albo con costoletta intatta, ai collezionisti dotati di libricini e mancoliste con gli indici di ogni serie, oltre agli statistici mensili che leggono il fumetto analizzando il numero di colpi sparati, per verificare eventuali errori, esiste anche un parco lettori che compra il fumetto, lo legge e poi lo butta.
Non è un’eresia. Il fumetto virgolette popolare virgolette, è fumetto di intrattenimento non vi è nulla di male a disfarsene dopo essersi “intrattenuti”. Non sappiamo stimarne la percentuale ma sappiamo che questi lettori esistono. Non sono “lettori di serie B” nonostante tanti appartenenti alle categorie sopra indicate potrebbero pensare il contrario. Sono lettori “normali” sicuramente affascinati dalle storie, ma decisamente più distaccati. Ed è a queste persone che ci piace ricordare che quel volumetto che sfogliano è sempre frutto di un singolare miscuglio di arte e tecnica, professionalità e routine, genio e “regolatezza”. Di un particolare mix di analisi economiche e avventatezze aziendali, di ragione editoriale e di passione per l’avventura raccontata.
Lo studioso Sergio Brancato ((studioso, critico, saggista, insegnante. Da L’Audace Bonelli. L’avventura del fumetto italiano., Napoli, Comicon, 2010)) sintetizza ancora: “Possiamo affermare che Bonelli indichi la singolare coincidenza fra immaginazione e fabbrica”.
All’interno di questa fabbrica vi sono degli autori che lavorano per mesi interi, quotidianamente, per molte ore al giorno accanto ai personaggi della serie. Autori che vedono, pensano, immaginano, descrivono personaggi che per il lettore sono pura fiction ma che, nelle loro vite quotidiane, diventano presenze quasi reali.
Nelle interviste si è cercato di far emergere tutto questo: chiedere agli autori che quotidianamente pensano come far parlare, muovere, ragionare, sorridere, tirare un pugno, scegliere un’angolazione piuttosto che un’altra. Insomma come vedono Tex. E scoprire come la loro frequentazione quotidiana con il personaggio di fantasia, possa portarli a considerarlo quasi una persona esistente.
Lo speciale sarà corredato da schede personali realizzate appositamente dal nostro valente collaboratore Giampiero Belardinelli nelle quali si ripercorreranno a volo d’uccello gli incontri di Tex con gli autori intervistati. Per concludere con le anticipazioni va segnalato che, oltre alle interviste, pubblicheremo un articolo che si propone di lanciare alcuni spunti di ragionamento sul personaggio e sull’impatto che ha avuto ed ha sulla società italiana.
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