New York. Anni ’30, poco dopo la grande crisi economica che ebbe inizio proprio nella Grande Mela. Sono gli anni della ricostruzione, della ripresa e non solo economica. Gli anni del grande cinema, in cui nasce il doppiaggio e il “must” Borsalino. In questo scenari, tra corruzione e omicidi, il Goblin cerca di dominare la scena del crimine newyorchese, fronteggiato da pochi coraggiosi: persone come zia May e zio Ben, facce di una New York pulita, onesta, che desidera combattere per migliorare le cose, per essere parte attiva della rinascita. Il giovane Peter Parker si colloca tra di loro, nel mezzo, forte di tutta la sua rabbia giovanile, del suo grande senso di giustizia ereditato dallo zio Ben, ma allo stesso tempo fragile, ancora troppo debole perché possa fronteggiare questo sistema corrotto e sopratutto gli scagnozzi del Goblin, ritenuti i responsabili della morte dell’amato zio. La possibilità di vendetta però è dietro l’angolo e gli è giunge sotto forma di un ragno mistico, che per sua stessa ammissione uccide chi è mosso da intenzioni malvagie, ma che conferisce ai giusti un tormento ancora maggiore: la maledizione del potere.
Nasce così Spider-Man Noir, identità segreta di un Peter Parker che avrà finalmente i mezzi per combattere il Goblin e la sua organizzazione, composta principalmente di freak. La Marvel inaugura con questa miniserie un ciclo di storie autoconclusive dedicate ai personaggi più famosi della Casa delle idee, rivisitati in chiave Noir.
La storia scritta da David Hine e Fabrice Sapolski è ben orchestrata, a tinte forti, capace di sfruttare pienamente le atmosfere noir.
Gli autori tendono a marcare molto la personalità di alcuni personaggi, ad accentuare le scene dove non vi è ombra di equità sociale, sicuramente in linea con la durezza del periodo. Hine e Sapolsky presentano una zia May mai così grintosa. Una donna incurante del freddo e del gelo che presiede un comizio per i diritti dei lavoratori, che si batte per i ceti meno abbienti, una capogruppo combattiva, una socialista doc.
Peter invece, è un idealista fermamente convinto dei suoi principi, un ragazzo che si è visto costretto a crescere anzitempo dopo la brutale morte dello zio, avvenuta per “bocca” di un Avvoltoio rivisitato in chiave grottesca. E’ uno Spiderman molto serioso, quasi cupo, poche battute e molta azione, non il supereroe problematico e “coccolone” proposto anni fa dal regista Sam Raimi.
Il paragone potrà sembrare azzardato, ma sia per l’ambientazione sia per la rabbia espressa da Peter, ci viene proposto uno Spider-Man che si avvicina molto all’altrettanto famoso Batman. E’ un supereroe scuro in volto, in alcuni momenti è quasi vendicativo. Un giovane uomo tormentato dai suoi lutti, dalla situazione sociale che lo circonda, ma volenteroso nel reagire, consapevole di dover utilizzare le maniere forti per ottenere giustizia.
A quadratura del cerchio, troviamo gli ottimi disegni di Carmine Di Giandomenico. Sceneggiatura, ambientazione e protagonisti, acquistano incisività grazie al tratto moderno dell’autore made in Italy, che dimostra di sapersi destreggiare tra i sentimenti dei protagonisti e di essere a suo agio con atmosfere noir. L’artista italiano (in questo caso anche colorista), dona un’espressività magnifica ai suoi personaggi. In alcuni disegni, analizzando lo sguardo dei protagonisti, si riesce a percepirne lo stato d’animo. Sofferenza, disprezzo, rabbia e tristezza, sono tutte emozioni che traspaiono dai personaggi. Emozioni comunicate al lettore, che rendono le scene di lotta, d’incendi e di lutto, davvero coinvolgenti.
La scelta dei colori, l’ampio utilizzo di varie sfumature di ocra e rosso (talvolta molto acceso, come nella scena dell’incendio), danno l’idea di avere tra le mani vecchie foto ingiallite o di leggere un fumetto trovato in cantina, come se il disegnatore volesse catapultare il lettore ancor di più nelle atmosfere anni ‘30, da gangster movie. Il nuovo “costume” di Spiderman (sia il disegno, sia i colori), di cui troviamo degli interessanti studi in coda al volume, conferisce all’aracnide un look sui generis. Non più la classica calzamaglia dai colori sgargianti, ma impermeabile scuro, trasandato e occhialoni da aviatore, che danno l’idea del periodo in cui è collocata la storia. Tutti questi elementi contribuiscono a creare un ottimo fumetto e un’interessante serie da collezionare.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, eccellente la trama che sposta il punto di vista su Spider-Man, il tutto coadiuvato dal disegno moderno ma in linea con l’ambientazione di Di Giandomenico, capace di caratterizzare i personaggi attraverso il disegno, lavoro non semplice, ma perfettamente riuscito.
Gli amanti del genere non rimarranno delusi e la varietà di titoli proposti, dedicati anche ad altri personaggi Marvel, conferma sicuramente la validità dell’idea dietro a questa nuova linea.
Abbiamo parlato di:
Spider-Man Noir #1
David Hine, Fabrice Sapolsky, Carmine Di Giandomenico
Traduzione di Andrea Toscani
Panini Comics, 2008
104 pagine, brossurato, colore – 12,00€
ISBN: 978-88-6346-486-3
Spider-Man Noir #2 – Occhi senza un volto
David Hine, Fabrice Sapolsky, Carmine Di Giandomenico
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, 2009
104 pagine, brossurato, colore – 12,00€
ISBN: 978-88-6346-803-8
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