Lorenzo Bartoli e il suo lascito: O’Malamente

Copertina "variant" di Paolo Bacilieri.
Copertina “variant” di Paolo Bacilieri.

Non è facile occupasi di un volume che ristampa alcune storie di uno scrittore recentemente scomparso, se possibile ancora di più se questo autore è riconosciuto da amici, colleghi e lettori come una delle persone più sensibili, disponibili e disinteressate mai viste nell’ambito fumettistico.

Il progetto di ristampa delle storie di ‘O Malamente nasce grazie alla volontà del disegnatore Luca Bertelè di fare un passo concreto a favore della famiglia di Lorenzo Bartoli, autore romano morto decisamente troppo prematuramente nell’ottobre 2014.

Il volume ristampa le storie brevi già pubblicate dalla Eura Editoriale nel settimanale Skorpio nell’ormai lontano 1997 con in appendice una storia inedita e diverse pin-up quali omaggi. All’epoca Roberto Recchioni e Lorenzo Bartoli proposero all’editore romano un gruppo di storie/personaggi raggruppate sotto il nome di Napoli Ground Zero. La serie di cui parliamo e che vieen qui racconta era scritta da Lorenzo Bartoli e disegnata da Luca Bertelè.

Questa edizione è stata realizzata grazie alla successo (qui i dettagli) di una campagna di crowdfunding sul sito Verkami.com; un modus operandi che stiamo iniziando a conoscere in questi ultimi tempi anche in campo fumettistico e che sicuramente nel futuro ci permetterà di vedere all’opera sia autori alle prime armi sia di vedere realizzati progetti o ristampe particolari di autori affermati.
Il volume raccoglie, dietro una copertina inedita dello stesso Bertelè per l’edizione standard e una di Paolo Bacilieri per la versione variant, le tredici storie già pubblicate più una inedita, anch’essa opera degli stessi autori (qui la nostra intervista a Bertelè).

Leggerle di seguito, riuscendo a mettere da parte i pensieri sull’autore scomparso, ci consegna un piccolo spaccato di un momento del fumetto italiano, di una realtà editoriale sovente poco considerata (se non snobbata) e di un progetto ambizioso sì, ma anche portatore di qualche buon contributo.

Il momento storico è il 1998, il fumetto in Italia ha vissuto un piccolo boom all’inizio degli anni Novanta e il ritorno dei supereroi in edicola viene premiato – dal 1994 – con la nascita di una vera e propria filiale italiana della Marvel, la Marvel Italia. Sembra che le cose possano solo migliorare, visto che l’interesse e le vendite sono alti e che sempre più editori sembrano interessarsi al mezzo.

L’Eura Editoriale lasciò che Bartoli e Recchioni pubblicassero una serie di storie dedicate a personaggi tanto bizzarri quanto sovente improbabili, utilizzando disegnatori spesso alle prime armi ma che avrebbero, dopo anni di gavetta, avuto poi importanti affermazioni professionali: nel 2003, quando la Eura ne ristampò le storie in volumi della collana I giganti dell’avventura, così ne parlavamo:

il volume “vede all’opera per i testi di Lorenzo Bartoli (Arthur King tra gli altri) e una serie di buoni disegnatori: Luca Rossi (Dampyr), Fabrizio Spinelli, Roberto Recchioni (sceneggiatore anche di diverse storie) e Massimo Leonardo “Leomacs” (autori di Battaglia), Luca Bertelè, Alessandro di Paolo, Stefano Piccoli (Il Massacratore) e Cristiano Cucina; ognuno illustra una delle storia della serie, con protagonisti diversi l’una dall’altra.
L’ambientazione è la Napoli del 2205, e i protagonisti si muovono accompagnati dagli estratti di un immaginario libro dal titolo Napoli: a Sud di nessun Nord. Una Napoli futuristica eppure contemporanea, a confine tra il fumetto umoristico, il thriller e la fantascienza pura.

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‘O Malamente, protagonista del presente volume è, nomen omen, un boss camorrista di pessima fama, che nel volgere di poche tavole (una decina o poco più) ci permette di seguire la nascita e la conclusione di alcune delle sue più (ehm) riuscite imprese criminali.
Come indicato nella copertina di Bacilieri, però (in un virgolettato tratto dalle parole dello stesso Bartoli), all’autore interessava “l’epica delle briciole e quindi spesso più che eventi epocali ci si trova di fronte a piccole vicende dal fortissimo retrogusto ironico e surreale.
Bartoli, ma anche un Bertelè ai primi passi su una testata da professionista ma sicuro quanto basta per tenere in piedi tavole omogenee e coerenti con uno stile lievemente cartoonesco quanto essenziale e pulito, si dimostra in primis attento osservatore della città di Napoli, non limitandosi ad abbeverarsi agli stereotipi classici ma riuscendo (e permetteteci di dirlo proprio in virtù del luogo di nascita di chi scrive) a cogliere anche un sottofondo di indolenza e malinconia tipici della realtà partenopea.

malamente verticale 2Parliamo di storie brevi che si dipanano in poche tavole come accadde in precedenza per quell’improbabile quanto irresistibile gangster del mondo dei fumetti che risponde al nome di Luca Torelli (più conosciuto con il soprannome Torpedo, scritto da Enrique Sanchez Abuli e disegnato prima da Alex Toth e poi da Jordi Bernet); di Torpedo hanno quello straniamento causato dal cortocircuito fra le responsabilità criminali del protagonista e la simpatia che gli autori riescono a donargli.

Il parterre di comprimari, poi, è caratterizzato (sia nella scrittura che nel disegno) degnamente per essere al tempo stesso credibile e risibile: dai nomi improbabili (Deodata e Omone) al phisique du role.
Il paragone con il capolavoro di Abuli-Bernet non deve suonare esagerato; il fine e lo stile tendono a somigliarsi e, fatti i debiti paragoni con gli interpreti, i risultati raggiunti dalle storie sono gli stessi. In più, come se la serie avesse una continuity interna o una trama orizzontale definita, il libro sembra andare in una direzione sentimentale/morale ben precisa, lasciando i meri “colpi” da delinquente iniziale e cercando di delineare quella che (forse magari nelle intenzioni dell’autore) sarebbe potuta essere una fine della serie, un declino del protagonista fra amori mancati, malinconia, stanchezza e necessità di lasciare il passo alle nuove generazioni.

Passo che, come detto, è stato lasciato in maniera decisamente prematura da Lorenzo Bartoli; romano, nato nel 1966 e quindi scomparso prima cinquanta anni. Lascia, oltre ai molti fumetti e racconti scritti, in giro fra le pagine disegnate molti dei professionisti che ha contribuito in passato a lanciare con le sue storie e molti dei nuovi autori che ora si affacciano al professionismo dopo aver seguito i suoi corsi di fumetto.

Il volume, dopo la tiratura realizzata a copertura del venduto tramite il crowdfunding, ha anche una nuova edizione, a cura della Tunuè, con una minore foliazione e un prezzo inferiore, comunque, anche in questo caso, in parte destinato alla famiglia di Lorenzo Bartoli.

Abbiamo parlato di:
O’Malamente
Bartoli, Bertelè
Tunué, collana Prospero’s Books, 2015
184 pagine, brossurato, bianco e nero – € 18,00
ISBN: 9788867901739

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