di Sandrone Dazieri, Tito Faraci, Pierluigi Cerviglieri, Giuseppe Palumbo
Edizioni Astorina – 194 pagg. b/n bros. – 4,70euro
Troviamo ancora flashback e continuity a piene mani nell’albo fuori serie regolare made in Astorina Ginko: Prima di Diabolik. Maxi nel formato e nel numero di pagine, vede Faraci (e Dazieri) ai testi e Cerviglieri e Palumbo ai disegni. Interamente dedicato all’alter ego del ladro Diabolik, suo contraltare positivo seppur sempre austero, volutamente antipatico e spesso saccente, appunto l’Ispettore Ginko, l’albo racconta una storia del passato di quest’ultimo nella quale addirittura non vi è traccia visiva di Diabolik. Gli autori citano a piene mani il genere dedicato ai “poliziotti corrotti”, dal Serpico di Lumet (1973), attraverso il Bad Lieutenant di Ferrara (1980) fino al Cop Land di Mangold (1997), mostrandoci un Ginko che opera da giovane poliziotto fuori dalla struttura ufficiale della Polizia sotto l’ala protettiva di un suo ex superiore allontanato dal servizio (un Nick Fury trapiantato nella pseudo-Francia di Chateauroque). Superato un training che rifà il verso a Spy Game di Tony Scott (2001), il buon Ginko riuscirà a riabilitarsi rivelandoci il suo amore per le moto, il perché fuma la pipa, il perché adora la Citroen DS ed un suo antico amore. Inoltre scopriremo anche un qualcosa sul perché Diabolik ha sempre avuto a disposizione attrezzature spesso così innovative. Stringente la sceneggiatura nella parte centrale e sempre cinetici, espressivi e mai ingabbiati nella struttura tipica di Diabolik i disegni dell’ottimo Palumbo. Da acquistare anche se non si ama Diabolik, visto che nell’albo non c’é quasi per nulla. Segnaliamo infine la pagina di “pubblicità progresso” messa alla fine dell’albo, nella quale Diabolik spiega che criminale è chi considera la strada una pista di formula uno. Se lo dice lui, che di criminali se ne intende, c’é da fidarsi. (Davide Occhicone)
2005-06-14
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