Segue in continuity gli albi 180 e 181, quest’ultimo numero di Dylan Dog. La storia si inserisce nel filone vampiresco tanto caro alla Bonelli; il nostro incrocia le lame, si fa per dire, con il vampiro Alec, aiutato dalla vamp(ira) buona Manila del titolo, ricalcando cliché classici del genere. Il rischio troppo grande, nel finale dell’albo, della definitiva vampirizzazione di Dylan costringe l’autore a chiosare in maniera netta, senza lasciare spazio ad un “to be continued”. Definitivo sipario per questo personaggio (ma in Dylan Dog, esiste qualcosa di definitivo?)? Pasquale Ruju non riesce ad impressionare per originalità su di un tema su cui è stato raccontato quasi tutto, e disegni del prolifico Corrado Roi. Quest’ultimo, fra aerografo, utilizzato quasi sempre in presenza di Manila, e tante, davvero belle, immagini dei personaggi dipinti con un tratto inconfondibile (più da fotografo che da narratore, forse), ci consegna vampiri “a la” Dracula (omaggio a Gene Colan?) e vampire “a la” She-Bat (omaggio a Neal Adams?) inguainata nel suo costume. Copertina di Stano forse poco studiata. In definitiva, basta ancora il nome Dylan Dog ad attirare il pubblico? (Davide Occhicone).
2004-07-01
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