Il concetto di “mito” e la sua continua reinterpretazione attraverso diversi media e contesti.
Potrebbe essere più semplice del previsto individuare il filo rosso che lega i personaggi citati nel titolo di questo pezzo, soprattutto se si è aggiornati sulle ultime polemiche e avvenimenti che girano attorno al mondo del cinema, del fumetto, del teatro e della musica.
Goldorak, Francia, 2021
Si parte dall’uscita in Italia del fumetto Goldrake, edito dalla Edizioni BD: è la riedizione di albo edito in Francia dall’editore Kana nel 2021. L’équipe di artisti che ha lavorato all’opera è composta dallo sceneggiatore Xavier Dorison e dallo sceneggiatore e disegnatore Denis Bajram e dagli illustratori Brice Cossu e Alexis Sentenac e dal colorista Yoann Guillo. L’edizione italiana è meritoria perché ci fa conoscere, con un volume ben curato e zeppo di contenuti speciali, una storia a fumetti non solo ottimamente scritta e divinamente disegnata ma anche perché ha il merito di portare in Italia un fumetto che è assolutamente necessario.
La storia utilizza i personaggi della serie animata giapponese del 1975 UFO Robot Goldrake, creata da Gō Nagai per la Toei Animation, e all’epoca anche serializzata in un manga uscito per la Kōdansha nello stesso anno. In Italia, forse più che in ogni altro paese al mondo, la serie animata di Ufo Robo Grendizer – appunto Goldrake nella versione tricolore – riscosse un successo a dir poco epocale, segnando (era il 1978) una intera generazione attraverso la visione del primo anime di questo genere mai approdato su una rete nazionale. Goldrake fu, in Italia, un feno meno di costume vero e proprio (e quanti, dei ragazzini dell’epoca, indossarono il costume di Actarus o Goldrake a Carnevale); basti pensare ai milioni di copie vendute del disco con la sigla italiana del cartone animato…
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