Battlin’ Jack Murdock: con Di Giandomenico nel passato di Devil

Battlin’ Jack Murdock è sul ring e deve affrontare l’incontro più importante della sua carriera, quello per la vittoria del titolo di campione del mondo dei pesi massimi. battlin_jack_murdock_digiandomenicoIl Madison Square Garden è gremito in ogni ordine di posti e tra il pubblico c’è il figlio di Jack, Matt, che da poco ha avuto un incidente da cui è uscito privo per sempre della vista, debole. Non più in grado di badare a se stesso. Quindi Jack stasera deve perdere. Perché questo match è truccato. Anche gli altri match, quelli che lo hanno portato a questa serata, erano truccati, combinati dal suo capo, Fixer, ma almeno a suo favore. Stavolta è lui quello che deve andare al tappeto, sentire l’arbitro contare fino a dieci e rialzarsi solo quando il suo avversario avrà alla vita la cintura di campione. Se non lo farà lo uccideranno e Matt è così debole, non può cavarsela da solo. Finché Jack non riesce a mettere alcune tessere di puzzle al proprio posto, e a capire che Matt non è poi così debole. E a quel punto, si regala e regala a Matt una notte di cui essere orgogliosi.

Battlin’ Jack Murdock è stato il biglietto da visita con cui Carmine Di Giandomenico si è presentato al pubblico americano, una storia appassionata su un personaggio che è sempre stato assoluto protagonista della serie Daredevil. Con la collaborazione ai dialoghi di Zeb Wells, Di Giandomenico confeziona una storia che getta un ultimo sguardo commosso e partecipe sulla vita di un personaggio importantissimo per quella che sarà la successiva scelta di Matt di vestire i panni di Devil. Anzi, forse la causa scatenante di tutto: senza l’omicidio brutale e a sangue freddo di Jack, non sarebbe esistito alcun Devil.

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La storia narrata da Di Giandomenico si va ad incastrare perfettamente tra i cicli storici del personaggio: quello di Stan Lee, indimenticato creatore, e quello di Frank Miller, indimenticato demiurgo di quello che è, a tutt’oggi, il mondo di Matt. Il protagonista assoluto è Jack, di cui vengono svelate le scelte di vita sbagliate, l’amore incondizionato per la madre di Matt e nuovi particolari sul perché quella sera quel maledetto incontro abbia alla fine deciso di vincerlo.

Il ritmo alterna fasi sincopate, fatte più che altro di didascalie composte di pensieri di Jack durante l’incontro, a flashback che ci mostrano un personaggio vivissimo, complicato, uno dei più interessanti della testata. I dialoghi, anche grazie all’aiuto di un’ottima spalla come Wells, non tradiscono la tensione della storia, non cercano la battuta ad effetto, ma ci parlano di un mondo triste e malinconico e di quanto alle volte conta fare la cosa giusta, anche se porterà a conseguenze drammatiche.

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Anche al tavolo da disegno la prova dell’artista abruzzese non delude. Anzi, è una delle migliori che gli si siano viste sul mercato americano. La sua sensibilità tutta europea sicuramente lo aiuta a comporre tavole sperimentali, ricche sia di influenze dai grandi autori del passato, sia di elementi personali, con un occhio anche ai suoi lavori precedenti.

Battlin’ Jack Murdock è sicuramente un volume che tutti gli appassionati di Devil devono custodire nella loro libreria, ma è anche il classico fumetto che fa capire che ci sono molti modi di raccontare i supereroi.

Abbiamo parlato di:
Battlin’ Jack Murdock
Zeb Wells, Carmine Di Giandomenico
Panini Comics, 2008
96 pagine, brossurato, colori – 12,00 €
ISBN: 9788863460629

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