Nato a Modena nel 1985, segue un corso di fumetto a 15 anni; da allora ne segue diversi sempre tra Modena e Bologna. Dopo una laurea al Politecnico di Milano si iscrive alla Scuola di Comics di Reggio Emilia.
Ha collaborato ad una fanzine di Modena ed ha pubblicato i primi lavori con la EF Edizioni e con la Cagliostro.
Ciao e benvenuto. Visto che sei al debutto, ci parleresti delle tue precedenti esperienze come studio e “gavetta”?
Ciao a tutti e grazie per avermi invitato sulle vostre pagine virtuali. Ho cominciato a fare il primo corso di disegno a 15 anni, si trattava di una cosa ancora piuttosto basica, ma mi ha aperto un mondo. In seguito ne ho frequentati altri, fino ad arrivare alla Scuola di Comics di Reggio dalla quale sto uscendo ora. Ma studio a parte, le mie prime esperienze di pubblicazione risalgono più o meno ai 18 anni con le prime fanzine autoprodotte, poi qualche contatto con il mondo esterno con la Cagliostro Edizioni. Ma le prime cose le ho concluse davvero l’anno scorso, facendo uscire i miei primi albi per la EF Edizioni per la quale ho realizzato uno dei cinque volumi della serie Vegis Auree, per la Cagliostro che mi ha affidato una graphic novel su un Sherlock Holmes in chiave steampunk e per la Crazy Camper per la quale ho realizzato uno degli episodi di Bren Gattonero.
Hai realizzato alcune tavole (le puntate 13 e 55) per il web fumetto Davvero di Paola Barbato. Come è avvenuto il contatto e la selezione?
Il contatto è stato tramite Facebook. Ho visto che si pubblicizzava che la Barbato cercava volenterosi esordienti (ma non solo) per partecipare ad un progetto nuovo e soprattutto non poneva particolari limitazioni di stile. Quindi vai sul suo sito, leggi il bando, manda una prima mail di contatto, ricevi la sceneggiatura di prova, esegui e manda… Fortunatamente il risultato è piaciuto. Da lì sono stato accolto dalla comunità di Davvero, conoscendo meglio la Paola e tanti altri fumettisti che hanno preso parte al progetto. è stata una bellissima esperienza.
Nel bando v’era indicato che non si ponevano limiti di stile ma che chiaramente si trattava di un fumetto realistico… Il tuo tratto lievemente deformed (o cartoon) è stato accettato dall’autrice…
Io non ho mai guardato al Bonelli come possibile mercato… Intendiamoci, ovviamente si parla di “intenzioni” e “speranze”, so che la strada da fare è ancora tanta, ma ad ogni modo so anche che il mio stile non è fatto per il mercato italiano classico. Ho sempre trovato più interessante il dinamismo e una caratterizzazione accentuata dei personaggi, un tratto meno realistico ma più espressivo… è una scelta che più o meno consapevolmente fai. Ad un certo punto ti rendi conto che stai costruendo il tuo stile e sai che ogni scelta ti apre nuove strade, ma te ne chiude altre. Fortunatamente a Paola non interessava una coerenza stilistica, ma piuttosto la capacità di esprimere qualcosa con il proprio disegno e questo ha permesso a me e ad altri di essere accettati nel progetto, offrendo una grande diversità di stili.
Sei, nei fatti, il primo collaboratore (tra oltre 80 tra coloristi e disegnatori) di Davvero a pubblicare in edicola (parliamo ovviamente dei non professionisti). Che giudizio daresti del gruppo di esordienti nel gruppo dei “davveriani”?
Oh beh, che posso dire… in mezzo ai davveriani ci sono nomi di spicco di autori già affermati e nomi che presto lo saranno. Non mi sbilancio, non svelerò nulla, ma posso dire che ho trovato tanti (anche troppi :D) giovani autori più che bravi, pronti e maturi per il mercato italiano che infatti ne sta riconoscendo il merito. Credo che nei prossimi anni, molti di quelli che ho conosciuto grazie a Davvero diventeranno autori noti! Per quanto riguarda me, l’uscire in edicola è stata un’occasione stupenda, che mi è capitata un po’ tra capo e collo e che ho agguantato al volo e spero che mi possa aprire qualche nuova strada.
Come ti si è aperta la porta di “Mytico!”?
Beh, mi è stato detto di provare. Avevo già guardato i primi numeri, avevo trovato il disegno effettivamente nel mio stile, un misto tra il francese d’avventura e l’americano d’azione… Tuttavia non avevo preso in considerazione l’ipotesi di farmi avanti. Poi proprio uno dei ragazzi conosciuti con Davvero mi ha spinto a provare e mi ha dato il contatto dei responsabili dell’iniziativa. Così ho buttato giù una tavola di prova e mi sono lanciato, ma nonostante questo è stato Matteo Casali a tirarmi dentro. Infatti mi ha telefonato chiedendomi se ero disponibile dato che avevano bisogno in tempi piuttosto brevi di un disegnatore. Quindi è stata una sorta di coincidenza. La pagina di prova è comunque piaciuta e così nel giro di un paio di giorni ero nel team.
Che rapporto hai avuto con Casali che ha sceneggiato l’albo?
È stato mio professore alla scuola di Reggio. Ci hanno sempre instillato un certo timore degli sceneggiatori e specialmente di Matteo, in quanto molto esigente. Devo dire che quando mi ha detto che avrei lavorato con lui, subito sono stato entusiasta, ma poi ho cominciato a preoccuparmi… Sarei stato all’altezza? Devo dire che Matteo si è rivelato in effetti uno sceneggiatore attento ai dettagli e alla composizione, ma di questo ne sono molto grato perché mi ha insegnato tanto. Credo di essere cresciuto in queste ventiquattro tavole e molto lo devo a lui.
Sei rimasto soddisfatto del tuo lavoro d’esordio? Che effetto ti fa saperlo in edicola in decine di migliaia di copie?
Devo ammettere che a riguardare un tuo lavoro dopo due settimane, cominci sempre a trovare difetti e cose che avresti cambiato, ma mi dicono professioni più che navigati che è normale, per cui mi tranquillizzo e spero che il mio lavoro piaccia. Ci sono anche tante cose che mi piacciono ovviamente, ma sicuramente sono consapevole che ancora ho tanto da imparare. Per quanto riguarda la soddisfazione, beh comunque quella è tanta e sapere che i miei disegni saranno visti da migliaia di persone in tutta Italia è galvanizzante.
In che direzione ti piacerebbe si indirizzasse la tua carriera (mercati, stili, generi…)?
Come ho già detto, escludo a priori il mercato italiano classico e quindi niente Bonelli. Il mio sogno mica troppo segreto è finire in Marvel, ma credo che in questo verso la concorrenza sia assai ardua. Tuttavia il mercato americano è quello che mi ispira di più e sarà mia intenzione prova a sondarlo anche in alcune delle altre case che lo popolano. Parallelamente mi piacerebbe prendere la direzione della Francia, dove la mia passione per il fantasy potrebbe trovare soddisfazione, ma so che per quanto sia un mercato molto attivo, il livello richiesto è altissimo. Che posso dire, ho progetti e idee da sviluppare e so dove mi piacerebbe finire… tutto il resto è una difficile miscela di talento, capacità, contatti e fortuna.
Quali sono gli autori che hai maggiormente apprezzato e quelli (non è la stessa cosa) che ritieni a te più affini?
Due autori su tutti sono quelli che ritengo miei spiriti guida: in primis Ramos! Le prime volte che vedevo i suoi lavori per la Marvel rimasi rapito: i supereroi in uno stile così plastico e dinamico, era quello che avevo sognato. L’ho guardato tanto e ogni volta che ne sfoglio un lavoro sento ricaricarsi le pile dell’ispirazione. Secondariamente c’è Scalera. È stato mio professore al secondo anno alla “Comics” e mi ha insegnato le basi dell’uso del pennello. Mi ha aperto un mondo nuovo. Non avevo mai preso in considerazione il pennello, ma devo ammettere che me ne sono innamorato! E come se non bastasse, guardando i suoi originali ne ho capito la potenza e l’espressività. L’altra cosa che mi ha completamente rapito del lavoro di Matteo era il dinamismo delle sue tavole, la freschezza del segno e la potenza delle sue tavole d’azione.
Ci sono poi tanti autori che mi piacciono davvero molto, ma se devo pensarne ad uno su tutti: Coipel. Guardando il suo Thor sono sempre stato affascinato dal suo stile: un equilibrio perfetto tra realismo e sintesi. Ogni tanto provo un po’ ad essere più realistico, guardando anche miei ex professori che ora lavorano con la Marvel come Camuncoli e Buffagni. Chissà che un giorno non impari.
Riferimenti:
Puntata 13 di Davvero
Puntata 55 di Davvero
La presentazione dell’albo sul Blog dello sceneggiatore Matteo Casali
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