Povera Patsy! Non è facile uscire da un matrimonio fallito quando tuo suocero è Satana in persona!
Quante ne ha passate Patricia Walker durante le sue avventure editoriali: pare ovvio che l’unica via di uscita da situazioni così complesse possa essere solo l’ironia.
Patty per gli amici, la Walker è una supereroina del pantheon Marvel nata ben settantadue anni fa -insieme a decine di personaggi sfornati a getto continuo e poi persi nel nulla – e ripresa negli anni sessanta / settanta, quando la Marvel iniziò la sua scalata all’editoria a fumetti mondiale con la famosa formula dei “supereroi con superproblemi”.
Sposata e divorziata con Daimon Hellstrom, figlio di Satana, è dotata di abilità psioniche e poteri quasi superumani dovuti solo in parte al suo costume. È la protagonista di un agile volume della Panini Comics presentato alla Lucca Comics & Games del novembre 2015 in occasione della presenza fra gli ospiti di Stuart e Kathryn Immonen. Marito e moglie, canadesi, disegnatore e scrittrice della prima miniserie raccolta in Patsy Walker: Hellcat. Questa ragazza potresti essere tu.
Nel libro vi sono due miniserie, la prima tratta da Marvel Comics Presents e la seconda da Patsy Walker: Hellcat. In chiusura una storia breve da X-Men: To serve and protect.
Tutte le storie sono scritte dalla Immonen, autrice di successo che vanta moltissime pubblicazioni in casa Marvel così come per altri editori, fra le quali ci piace ricordare la serie Runaways con disegni della nostra Sara Pichelli.
Spesso chiamata a narrare le vicende supereroistiche di donne, la Immonen è donna di grande cultura, come è stato possibile constatare negli incontri a Lucca, e dotata di grande curiosità nei confronti del passato e dei libri. Non a caso i lavori realizzati in coppia con il marito Stuart al di fuori dei prodotti mainstream, sono albi di rara ricercatezza che raccolgono idee inusuali e inaspettate per autori di fumetti con tizi in calzamaglia.
Ma anche in questo contesto la qualità delle idee e degli dell’autrice, nonché della spigliatezza e freschezza delle sceneggiature non mancano. Si diceva in principio dell’ironia di Patsy Walker: in tutto il volume le avventure di Hellcat sono raccontate in punta di penna, con un tourbillon di battute e situazioni paradossali che sembrano essere il pane quotidiano dell’autrice, che mostra di gradirle molto più degli scontri titanici tra supereroi.
La prima miniserie è disegnata da Stuart Immonen, il cui tratto sicuro, ormai iconico per la Marvel visto la quantità di progetti chiave per la Casa delle Idee da lui illustrati, è facilmente riconoscibile. Anche il disegnatore in questo caso riesce però a staccarsi un po’ dal suo normale disegno epico e si allinea al registro comico della moglie, alternando inutilissime quanto splendide pin up di Hellcat in posa plastica, con una serie di disegni pieni di smorfie e posture comiche che gli permettono di mostrare anche questo lato delle proprie capacità narrative.
Nella storia da segnalare oltre la presenza di un libro magico ((spunto classico per la Immonen, che ha dichiarato di avere una casa stracolma di libri e che sovente cerca ispirazioni per i soggetti nei volumi più particolari che le capitano sottomano)) anche un cameo di Stan Lee, nei panni del demone Gargoyle.
La seconda storia è molto più corposa e mantiene l’acceleratore pigiato forte sul tono della comicità e del paradosso; qui l’ex Mrs. Hellstrom denota uno spiccato senso dell’ironia e dell’autoironia, mentre i disegni dello spagnolo David Lafuente fungono da vero e proprio volano. Anche in questo caso, per realizzare storie di un personaggio comunque ai margini dell’attenzione della casa editrice e non molto conosciuto al di fuori degli appassionati, alla scrittrice viene affiancato un top player che sposa bene la sua linea chiara -che ammicca al manga- al cartoon, con una colorazione distante da quella usuale dei comic book, più orientata appunto, verso stili tipici del Sol Levante.
Da segnalare la presenza anche di Iron Man, che invia Hellcat in Alaska a investigare su una vicenda che mischia sapidamente quelli che possono essere i banali problemi di una teen-ager con la magia centenaria degli autoctoni del luogo. Grande azione, grandi scambi dialettici, grandi girandole di situazioni pericolose smontate con una battuta e un ritmo decisamente sostenuto, tenuto abilmente dagli autori dall’inizio alla fine.
Scelta d’obbligo per la chiusura del volume una storia breve con un appuntamento galante con Gambit: poche pagine, giusto il necessario per distruggere il locale di New Orleans nel quale è ambientata la storia, sempre con disegni di Stuart Immonen, coadiuvato dalle chine di Wade Von Grawbadger.
Un volume che sottolinea come negli ultimi anni, e le attuali uscite lo dimostrano ancora di più, la Marvel abbia puntato a diversificare, pur nell’ambito supereroistico, le proprie testate, rivolgendosi quindi a pubblici diversi o proponendo ai lettori usuali un prodotto più leggero, meno pretenzioso e, tocca ammetterlo, talvolta più intelligente di un normale albo di supertizi in calzamaglia.
Abbiamo parlato di:
Patsy Walker: Hellcat. Questa ragazza potresti essere tu
Kathryhn Immonen, David Lafuente, Stuart Immonen, Wade Von Grawbadger
Traduzione di Marco Rizzo e Fabio Gamberini
Panini Comics, 2015
160 pagine, brossurato, colori – 13,00 €
ISBN 978891217318
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