Invincible Iron Man n.1 è probabile che verrà ricordato per ragioni diverse da quelle strettamente fumettistiche. Per la prima volta un fumetto “mainstream” da ieri, 30 giugno 2010, lo si può comprare nelle abituali rivendite in formato cartaceo e contemporaneamente acquistare in formato digitale attraverso un’applicazione per iPad.
Ai disegni di questo numero “uno” assoluto, l’italianissimo Carmine Di Giandomenico, che incontriamo per voi.
Ciao Carmine e benvenuto. Iniziamo con qualche parola di commento ad una serie di lavori da te realizzati con la casa editrice Marvel. Hai avuto la possibilità di (ri)scrivere in parte le origini di un personaggio decennale di enorme successo, Daredevil, con la miniserie Battlin’ Jack Murdock, in una miniserie. Ci accenni della soddisfazione hai provato, anche da un punto di vista “narrativo” e “grafico”?
Cosa vuoi che dica… che è stata un’esperienza unica ed emozionante da ogni profilo.
Non mi sarei mai aspettato che la Marvel potesse accettare un soggetto così particolare. La mia soddisfazione più grande è stata quella di vedere da parte di Joe Quesada un interesse immediato al mio progetto, e che i miei intenti erano stati capiti alla perfezione.
Certo abbiamo dovuto smussare alcuni passaggi assieme a Zeb Wells, ma alla fine il progetto ha avuto la gusta e meritata attenzione. Daredevil è il mio personaggio preferito delle Casa delle Idee; riscriverne le origini è stata una mossa avventata da parte mia… ma allo stesso tempo doveva essere realizzata alla perfezione perché ogni apparizione di personaggi comprimari doveva essere documentata e in linea con la loro continuity.
È stato un lavoro intenso e massacrante perché, oltre a discutere delle modifiche riguardo alla storia, dovevo anche disegnarla. Un impegno doppio, che però mi ha regalato doppie soddisfazioni.
Con l’altra mini Magneto Testament hai realizzato un fumetto (su testi di Greg Pak) di supereroi in cui solo in una pagina un “supervillain” utilizza superpoteri mentre tutte le altre pagine raccontano dell’Olocausto. Anche qui ti sei trovato in una situazione molto particolare. Teoricamente avresti dovuto disegnare supereroi ma invece di prepararti con costumi e skyline newyorkesi hai praticamente dovuto prendere come riferimenti grafici i documentari sulla Seconda Guerra Mondiale.
Magneto Testament è un progetto che mi ha catturato immediatamente, sia per il personaggio di Magneto sia per lo scenario scelto da Greg Pak. Sopratutto mi ha catturato il modo di affrontare la trama da parte di questo autore, laddove la storia vive non sui “superpoteri”, ma “sulle” persone.
Come impegno e concentrazione sul lavoro anche qui è stato intenso, è stata un rincorrersi con le chiusure… per 5 mesi e sono arrivato alla conclusione delle pagine stremato, ma soddisfatto. È stato il massimo che potessi dare in quelle condizioni di consegna.
In Spider Man Noir hai invece ricreato graficamente l’intero casting di Spider Man riambientandolo nella NY della Grande Depressione del 1933; anche in questo caso supereroi graficamente molto diversi da come sono intesi normalmente…
Anche qui mi son divertito tantissimo. Vale la pena specificare che il costume di Spider Man Noir non l’ho concepito io, ma Joe Quesada assieme a Marko Djurdjevic, mentre per gli altri ho avuto carta bianca. Interpretarli non è stato complicato, perché Hine e Sepolsky avevano le idee chiare. Dalla mia parte ho solo aggiunto alcuni dettagli in più, come ad esempio il volto del Goblin nella parte finale, Craven, l’Avvoltoio, e infine nella seconda miniserie il Doctor Octopus, e la Gatta Nera.
Oggi pubblichi per primo al mondo un fumetto che vede la luce in contemporanea in fumetteria (su carta) e su iPad. Sei il disegnatore giusto capitato al momento giusto? O meglio, quanta casualità nella singolarità di queste collaborazioni con la Marvel e quanto ne sei soddisfatto?
La verità è che fino a una settimana fa non ne sapevo assolutamente nulla. La Marvel mi ha commissionato l’Annual di Iron Man come tutti gli altri lavori. Molta casualità, ma sono felice che abbiano scelto me e il mio lavoro per una mossa commerciale dinamica di queste proporzioni.
Come e quando sei stato coinvolto nella realizzazione di questo albo e per quanto tempo ci hai lavorato?
Il tempo a disposizione per la realizzazione di 68 pagine è stato di meno di due mesi effettivi, ai quali bisogna aggiungere un mese di pausa per la stesura della sceneggiatura da parte di Matt Fraction, e supervisioni da parte dell’editor. Neanche a dirlo, un lavoro reso ancora più intenso perché capitato in un periodo davvero molto delicato della mia vita, impegnata su più fronti, quali il seguire il progetto Oudeisnella sua nuova formula, e cosa importante le varie visite dal ginecologo per mia moglie e mia figlia, dove sai quando entri, ma non sai mai a che ora esci….
Il mio compito per questa storia è stato quello di realizzare solo le pagine in bianco e nero con le scale di grigio con photoshop, per aiutare il colorista a capire le atmosfere delle pagine.
L’aver saputo durante la realizzazione della pubblicazione in contemporanea su iPad avrebbe potuto cambiare l’approccio in qualche fase del tuo lavoro?
Beh, saperlo prima sicuramente mi avrebbe messo addosso una tensione maggiore, e sicuramente avrei pensato di proporre una struttura narrativa diversa da quella delle pagine a fumetti normali. Alla fine credo che sia andata meglio così.
Quale è stato il tuo primo pensiero quando l’hai saputo?
_________O____o______Glup!
Ecco il mio pensiero…
Sei reduce da un’esperienza splendida quale la nascita di tua figlia Elena; facendo le dovute proporzioni con questo evento, quanto ti inorgoglisce il fatto che comunque il tuo nome resterà come quello del primo autore che ha pubblicato un fumetto “mainstream” su iPad?
E’ una cosa bellissima che il mio nome possa restare come il primo autore a pubblicare un fumetto su Ipad ma nessun evento potrà superare la gioia della nascita di mia figlia.
Teconologia e fumetti: chi se non Tony Stark poteva battezzare la prima uscita su iPad di un fumetto Marvel?
Concordo…. proprio nessun’ altro.
Che rapporto hai instaurato durante la realizzazione con Tony Stark e soprattutto con la sua tecnologia “da disegnare”?
Visto che l’albo ormai pubblicato posso confessarlo… purtroppo… anche se molti resteranno delusi, la trama è incentrata sul Mandarino e di Iron Man e di Tony Stark non si vedrà nulla. Matt Fraction ha incentrato tutta la storia su una struttura a più piani temporali, riorganizzando il tutto per poter descrivere le origini del Mandarino. Per quanto mi riguarda mi sono molto divertito nel trovare ad ogni stacco una acconciatura di capelli diversa per il Mandarino, potendo aiutare il lettore a capire i stacchi di tempo che Matt ha inserito. Lo so può sembrare banale, ma cambiare anche un solo dettaglio, come l’acconciatura di capelli di un personaggio, aiuta a seguire la struttura della trama. Mi sarebbe piaciuto tantissimo mettermi alla prova con l’armatura gialla e rossa (visto che poi sono anche i colori della Roma!) però in dure tavole ho avuto l’onore di disegnare la Mark O, e in una tavola in un ritaglio di giornale la nuova armatura. E, altra piccola nota, ci sarà una versione dell’ armatura di Iron Man particolare ideata appositamente per la storia. Niente di particolare, ma sono state le uniche volte che ho potuto disegnarla.
E tu che rapporto hai con la tecnologia?
Disegnarla mi piace, mi diverte. Ogni volta mi piace cercare di creare qualcosa che possa essere realizzata concretamente, con rimandi a dettagli alla realtà. Nella vita quotidiana purtroppo ho un rapporto pessimo: delle volte preferirei che si ritornasse indietro anzi…
Visto con gli “occhi” di un disegnatore, quali pensi siano i punti di forza di una edizione su iPad di un fumetto come Iron Man Annual n.1?
Questo non saprei dirti, sicuramente porterà molta gente non appassionata al fumetto, perché incuriosita.
Hai già avuto la possibilità di guardare l’albo su iPad?
No…, non ho avuto la possibilità di vederlo. Quindi non so se sono state apportate variazioni grafiche.
Per la versione digitale avete operato degli adattamenti dettati dalla policy Apple sui contenuti (la Apple non accetta che sul suo supporto possano essere viste storie a fumetti con esplicite scene di sesso, con nudità, etc…) ?
Guarda, anche la Marvel è molto attenta a queste cose; delle volte quasi maniacale.
Per alcune cose, per certe storie ambientate ai nostri giorni, posso essere d’accordo, ma, per farti un esempio, in una storia come Spider man Noir, ambientata negli anni ’30 non disegnare gente che fuma e qualche seno in un bordello lo trovo eccessivo: è come fare un film noir senza la nebbia.
Oggi alcuni fumetti nascono direttamente sul web, e sono spesso gratuiti e utilizzati dai nuovi autori per farsi conoscere. Che ne pensi e come vedi questo cambiamento di “tavolo” da disegno?
Che la rete e i fumetti possano viaggiare assieme non lo trovo così scandaloso, in più è anche una sua evoluzione. Sicuramente, inoltre, permette a molti autori di poter realizzare le proprie storie, saltando delle spese per una autoproduzione, e magari evitando uno sfruttamento delle loro potenzialità da parte di alcuni.
Al momento, come per i tanti fumetti Marvel già disponibili su Ipad, la digitalizzazione del fumetto passa per la semplice riproposizione dei formati classici. La nascita di blog e fumetti pensati e strutturati per la lettura a video non complica un po’ quello che sembrava dover essere solo il cambio di “piattaforma”, dal foglio al video?
Sai, inizio a pensare che ci dovremmo abituare all’idea che prima o poi la carta scomparirà, e che la foresta amazzonica mica è infinita. Tra l’altro il risultato a video devo dire che mi piace molto di più rispetto alla resa della carta dove i colori sono molto più fedeli.
Pensi di comprare l’iPad? Anche solo solo per rivederti l’albo di Iron Man…
Non ho mai preso in considerazione il suo acquisto, anche se mi rendo conto di quanto appena detto, ma per la tecnologia sono davvero negato. Posso accettarla, ma saperla usare non è una mia qualità.
I numeri dati dalla Apple dicono che sono state vendute tre milioni di tavolette nei primi 80 giorni dal lancio. Che idea ti sei fatto della possibilità che l’iPad possa diventare una piattaforma multimediale di “massa”?
Se quello che dici riguardo alle vendite è vero, posso dire: però!!! Sul fatto che diventi una piattaforma di massa, secondo me, nel momento in cui sto scrivendo già lo è diventata. Mi toccherà aggiornarmi.
Il fumetto supereroistico U.S.A. non realizza grandissimi numeri di venduto; considerando la diffusione dell’iPad pensi che quest’ultima possa ulteriormente far diminuire il numero di copie cartacee vendute (e aumentare ancora i costi di copertina) o più semplicemente e ottimisticamente questo nuovo supporto teconologico servirà attirare altri lettori?
Personalmente non so cosa ci sia dietro a questi meccanismi multimediali e aziendali, ma non credo che prima di compiere un passo del genere non siano stati calcolati i rientri economici e i rischi. E se ciò è iniziato vuol dire che hanno già dei dati che li portano a proseguire su questa strada.
Come detto, secondo me il cartaceo presto sparirà, anche se una parte di me non vorrebbe mai.
Invincible Iron Man Annual n.1
In vendita dal 30/06/2010
Di Matt Fraction, Salvador Larroca, Carmine Di Giandomenico
Costo (fumetto cartaceo) us$4,99
Costo (applicazione per iPad) us$1,99 (per tre; l’albo è diviso in tre parti che si vendono singolarmente)
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